Per definizione il Licantropo, o più comunemente chiamato Uomo-Lupo, è un uomo condannato a divenire, a trasformarsi in una bestia feroce (più spesso nei racconti si narra di lupi, ma in altre culture si parla di altri animali come l'orso o altre bestie simili) ogni volta che la luna piena appare in cielo (ad ogni plenilunio).
Nel mondo del cinema sono state inserite varie informazioni sull loro debolezze o caratterisctiche. Ad esempio il solo mezzo per ucciderlo è tramite un arma d'argento oppure il contrarre la sua condanna subendo morsi, quando invece l'essere Licantropo è a causa di una maledizione.
Molte sono le culture che lo menzionano in ogni parte del mondo, ma approfondiremo più avanti, mentre invece vi descriverò le sue origini.
Prendiamo in considerazione il primo fattore: perchè comunemente viene rappresentato il lupo?
Il lupo nelle mitologie medievali rappresenta un qualcosa di demoniaco, qualcosa di avverso al bene umano; ma questo animale, oggettivamente nella storia dell'uomo, è anche ambivalente: il suo discendente è il cosiddetto miglior amico dell'uomo, il cane; veniva usato per la caccia e quindi apprezzato per le sue capacità, ma anche a sua volta cacciato per le, anche odierne, uccisioni delle greggi dei pastori.
Il lupo è quindi il predatore per eccellenza.
Il mito della trasformazione da uomo a lupo è antico e presente in tante culture.
Secondo varie fonti le leggende che riguardano la figura del lupo hanno origine nella prima età del bronzo durante le migrazioni delle tribù nomadi indo–ariane chee portarono in contatto con le popolazioni stanziali europee.
Notiamo subito la differenza tra nomadi e stanziali, di grande importanza per la suddetta leggenda: per il nomade, che basa gran parte del sostentamento sulla caccia, il lupo (di conseguenza il cane) è fondamentale per una eccellente caccia date le sue ottime doti da predatore; mentre per i sedentari, gli agricoltori, il lupo diventa una seria minaccia per le greggi.
Le leggende sul Lupo Mannaro si propagano durante l'Alto Medioevo in tutta Europa, sopratutto durante il periodo delle drastiche ed esagerate inquisizioni e delle caccie alle streghe; mentre nel Settecento si attribuirà la Licantropia come malattia mentale, dicendo che il malato oltre ad essere lunatico, si spinge a credersi un animale, una bestia.
Nell'Antico Egitto si ha un Antropoformismo riguardo gli Dei, un esempio lampante è il Dio Anubi, ma personalmente non prendo in considerazione questa cultura per la Licantropia.
Nell'Antica Grecia, invece, si ha diverse leggende diverse al riguardo, che riporterò. Bè prima di tutto conosciamo la mania di Zeus nel trasformarsi in qualche essere vivente per sedurre le donne mortali, e si narra che una volta per appoggiare il malcontento della città di Argo riguardo al re Gelanore per farlo sostituire da Danao.
Mentre invece il mito di Licaone narra il passaggio da lupo adorato a lupo temuto. Licaone diviene una malvagio Re dell'Arcadia e un giorno dette ospitalità a un vecchio mendicante. Per deriderlo e per pura cattiveria, gli diede da mangiare la carne di uno schiavo. A quel punto il mendicante rivelò la sua vera identità: era Zeus che indignato e schifiato dal gesto del re, lo trasformò in un lupo (dopo aver naturalmente ucciso la sua prole) costringendolo ad errare per i boschi. La zona dell'Arcadia era decisamente sedentaria e basata sull'allevamento, di conseguenza il lupo viene visto in modo negativo in questo caso.
Nella cultura romana il lupo è visto sia con sospetto sia con ammirazione. Viene classificato come simbolo di forza, tanto che le figure di rilievo dell'esercito indossavano le sue pelli. Il licantropo veniva chiamato versipellis, dato che si riteneva che la pelliccia del lupo rimanesse nascosta all'interno del corpo di un uomo per poi rivoltarsi assumendo le forme bestiali.
Vi faccio ora leggere il frammento LXII del Satyricon di Gaio Petronio Arbitro, dove viene menzionata la figura del Licantropo:
« [...] arrivati a certe tombe il mio uomo si nascose a fare i suoi bisogni tra le pietre, mentre io continuo a camminare canticchiando e mi metto a contarle. Mi volto e che ti vedo? Il mio compagno si spogliava e buttava le vesti sul ciglio della strada. Mi sentii venir meno il respiro e cominciai a sudare freddo. Sennonché quello si mette ad inzuppare di orina le vesti e diventa d’improvviso un lupo. [...] appena diventato lupo, si mette ad ululare ed entra nel bosco. [...] Mi faccio forza e, snudata la spada, comincio a sciabolare le ombre fino a che non arrivo alla villa dove abitava la mia amica. La mia Melissa pareva stupita al vedermi in giro a un’ora simile e aggiunse: "Se tu fossi arrivato poco fa, ci avresti dato una mano: un lupo è entrato nella villa e ha scannato tutte le pecore peggio di un macellaio. Ma anche se è riuscito a fuggire, l’ha pagata cara, perché uno schiavo gli ha trapassato il collo con una lancia". Al sentire questo non riuscii a chiudere occhio durante la notte e, a giorno fatto, me ne tornai di volata a casa di Gaio, il nostro padrone, come un mercante svaligiato. [...] quando entrai in casa, vidi il soldato che giaceva disteso sul mio letto, sanguinante come un bue, e un medico gli curava il collo. Capii finalmente che si trattava di un lupo mannaro. »
Nonostante tutto il rapporto tra romani e lupi risulta positivo se ricordate la leggenda di Romolo e Remo e della Lupa.
Eppure, già a quell'epoca, la Licantropia veniva classificata come malattia. Il documento che ora vi propongo fu scritto da Claudio Galeno, in Ars Medica:
« Coloro i quali vengono colti dal morbo, chiamato lupino o canino, escono di notte nel mese di febbraio, imitano in tutto i lupi o i cani, e fino al sorgere del giorno di preferenza scoprono le tombe. Tuttavia si possono riconoscere le persone affette da tale malattia da questi sintomi. Sono pallidi e malaticci d'aspetto, e hanno gli occhi secchi e non lacrimano. Si può notare che hanno anche gli occhi incavati e la lingua arida, e non emettono saliva per nulla. Sono anche assetati e hanno le tibie piagate in modo inguaribile a causa delle continue cadute e dei morsi dei cani; e tali sono i sintomi. È opportuno invero sapere che questo morbo è della specie della melanconia: che si potrà curare, se si inciderà la vena nel periodo dell'accesso e si farà evacuare il sangue fino alla perdita dei sensi, e si nutrirà l'infermo con cibi molto succosi. Ci si può avvalere d'altra parte di bagni d'acqua dolce: quindi il siero di latte per un periodo di tre giorni, parimenti si purgherà con la colloquinta di Rufo o di Archigene o di Giusto, presa ripetutamente ad intervalli. Dopo le purgazioni si può anche usare la teriarca estratta dalle vipere e le altre da applicare nella melanconia già in precedenza ricordate »
Nel Medioevo il rogo era ormai usanza quotidiana per questi casi. Si narra di un Serial Killer tedesco affetto da Licantropia (lo metto sotoo spoiler dato che è un informazione di poca rilevanza ma affascinante).
Molti criminali usavano dire di essere dei Lupi Mannari per incutere terrore, non avevano bisogno di trasformarsi davanti a loro, ma bastava la fama.
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Avrei tante altre cose da scrivere al riguardo, ma ora ho solo scritto ciò che viene raccontato dalle leggende popolari e dalle credenze, ora mi appello alla vostra curiosità e alle vostre domande che verranno premiate da altre notizie e curiosità al riguardo oltre naturalmente alla risposte che chiedete...
Nel mondo del cinema sono state inserite varie informazioni sull loro debolezze o caratterisctiche. Ad esempio il solo mezzo per ucciderlo è tramite un arma d'argento oppure il contrarre la sua condanna subendo morsi, quando invece l'essere Licantropo è a causa di una maledizione.
Molte sono le culture che lo menzionano in ogni parte del mondo, ma approfondiremo più avanti, mentre invece vi descriverò le sue origini.
Prendiamo in considerazione il primo fattore: perchè comunemente viene rappresentato il lupo?
Il lupo nelle mitologie medievali rappresenta un qualcosa di demoniaco, qualcosa di avverso al bene umano; ma questo animale, oggettivamente nella storia dell'uomo, è anche ambivalente: il suo discendente è il cosiddetto miglior amico dell'uomo, il cane; veniva usato per la caccia e quindi apprezzato per le sue capacità, ma anche a sua volta cacciato per le, anche odierne, uccisioni delle greggi dei pastori.
Il lupo è quindi il predatore per eccellenza.
Il mito della trasformazione da uomo a lupo è antico e presente in tante culture.
Secondo varie fonti le leggende che riguardano la figura del lupo hanno origine nella prima età del bronzo durante le migrazioni delle tribù nomadi indo–ariane chee portarono in contatto con le popolazioni stanziali europee.
Notiamo subito la differenza tra nomadi e stanziali, di grande importanza per la suddetta leggenda: per il nomade, che basa gran parte del sostentamento sulla caccia, il lupo (di conseguenza il cane) è fondamentale per una eccellente caccia date le sue ottime doti da predatore; mentre per i sedentari, gli agricoltori, il lupo diventa una seria minaccia per le greggi.
Le leggende sul Lupo Mannaro si propagano durante l'Alto Medioevo in tutta Europa, sopratutto durante il periodo delle drastiche ed esagerate inquisizioni e delle caccie alle streghe; mentre nel Settecento si attribuirà la Licantropia come malattia mentale, dicendo che il malato oltre ad essere lunatico, si spinge a credersi un animale, una bestia.
Nell'Antico Egitto si ha un Antropoformismo riguardo gli Dei, un esempio lampante è il Dio Anubi, ma personalmente non prendo in considerazione questa cultura per la Licantropia.
Nell'Antica Grecia, invece, si ha diverse leggende diverse al riguardo, che riporterò. Bè prima di tutto conosciamo la mania di Zeus nel trasformarsi in qualche essere vivente per sedurre le donne mortali, e si narra che una volta per appoggiare il malcontento della città di Argo riguardo al re Gelanore per farlo sostituire da Danao.
Mentre invece il mito di Licaone narra il passaggio da lupo adorato a lupo temuto. Licaone diviene una malvagio Re dell'Arcadia e un giorno dette ospitalità a un vecchio mendicante. Per deriderlo e per pura cattiveria, gli diede da mangiare la carne di uno schiavo. A quel punto il mendicante rivelò la sua vera identità: era Zeus che indignato e schifiato dal gesto del re, lo trasformò in un lupo (dopo aver naturalmente ucciso la sua prole) costringendolo ad errare per i boschi. La zona dell'Arcadia era decisamente sedentaria e basata sull'allevamento, di conseguenza il lupo viene visto in modo negativo in questo caso.
Nella cultura romana il lupo è visto sia con sospetto sia con ammirazione. Viene classificato come simbolo di forza, tanto che le figure di rilievo dell'esercito indossavano le sue pelli. Il licantropo veniva chiamato versipellis, dato che si riteneva che la pelliccia del lupo rimanesse nascosta all'interno del corpo di un uomo per poi rivoltarsi assumendo le forme bestiali.
Vi faccio ora leggere il frammento LXII del Satyricon di Gaio Petronio Arbitro, dove viene menzionata la figura del Licantropo:
« [...] arrivati a certe tombe il mio uomo si nascose a fare i suoi bisogni tra le pietre, mentre io continuo a camminare canticchiando e mi metto a contarle. Mi volto e che ti vedo? Il mio compagno si spogliava e buttava le vesti sul ciglio della strada. Mi sentii venir meno il respiro e cominciai a sudare freddo. Sennonché quello si mette ad inzuppare di orina le vesti e diventa d’improvviso un lupo. [...] appena diventato lupo, si mette ad ululare ed entra nel bosco. [...] Mi faccio forza e, snudata la spada, comincio a sciabolare le ombre fino a che non arrivo alla villa dove abitava la mia amica. La mia Melissa pareva stupita al vedermi in giro a un’ora simile e aggiunse: "Se tu fossi arrivato poco fa, ci avresti dato una mano: un lupo è entrato nella villa e ha scannato tutte le pecore peggio di un macellaio. Ma anche se è riuscito a fuggire, l’ha pagata cara, perché uno schiavo gli ha trapassato il collo con una lancia". Al sentire questo non riuscii a chiudere occhio durante la notte e, a giorno fatto, me ne tornai di volata a casa di Gaio, il nostro padrone, come un mercante svaligiato. [...] quando entrai in casa, vidi il soldato che giaceva disteso sul mio letto, sanguinante come un bue, e un medico gli curava il collo. Capii finalmente che si trattava di un lupo mannaro. »
Nonostante tutto il rapporto tra romani e lupi risulta positivo se ricordate la leggenda di Romolo e Remo e della Lupa.
Eppure, già a quell'epoca, la Licantropia veniva classificata come malattia. Il documento che ora vi propongo fu scritto da Claudio Galeno, in Ars Medica:
« Coloro i quali vengono colti dal morbo, chiamato lupino o canino, escono di notte nel mese di febbraio, imitano in tutto i lupi o i cani, e fino al sorgere del giorno di preferenza scoprono le tombe. Tuttavia si possono riconoscere le persone affette da tale malattia da questi sintomi. Sono pallidi e malaticci d'aspetto, e hanno gli occhi secchi e non lacrimano. Si può notare che hanno anche gli occhi incavati e la lingua arida, e non emettono saliva per nulla. Sono anche assetati e hanno le tibie piagate in modo inguaribile a causa delle continue cadute e dei morsi dei cani; e tali sono i sintomi. È opportuno invero sapere che questo morbo è della specie della melanconia: che si potrà curare, se si inciderà la vena nel periodo dell'accesso e si farà evacuare il sangue fino alla perdita dei sensi, e si nutrirà l'infermo con cibi molto succosi. Ci si può avvalere d'altra parte di bagni d'acqua dolce: quindi il siero di latte per un periodo di tre giorni, parimenti si purgherà con la colloquinta di Rufo o di Archigene o di Giusto, presa ripetutamente ad intervalli. Dopo le purgazioni si può anche usare la teriarca estratta dalle vipere e le altre da applicare nella melanconia già in precedenza ricordate »
Nel Medioevo il rogo era ormai usanza quotidiana per questi casi. Si narra di un Serial Killer tedesco affetto da Licantropia (lo metto sotoo spoiler dato che è un informazione di poca rilevanza ma affascinante).
- Spoiler:
- Peter Stubbe fu accusato di aver ucciso, nel corso di venticinque anni, due donne incinte e tredici bambini, compresi i suoi figli. Nella sua deposizione raccontò di aver ricevuto dal diavolo una cintura magica, con la quale poteva trasformarsi in lupo ogni volta che la indossava. Non è chiaro se Stubbe confessò spontaneamente per paura della tortura o se fu effettivamente torturato per strappargli la confessione.
Condannato dal tribunale di Bedburg, morì il 28 ottobre 1589, prima sottoposto alla ruota della tortura, poi decapitato e il suo corpo bruciato sul rogo, mentre la testa fu infilzata su un palo come monito. Anche la compagna di Stubbe, Katherine Tropin, e la figlia Beel furono riconosciute colpevoli di complicità, condannate al rogo e bruciate lo stesso giorno dell'esecuzione di Stubbe.
La famigerata cintura non fu mai ritrovata, né sembra che i giudici si siano affannati molto a cercarla, limitandosi a dichiarare che era ormai stata ripresa dal diavolo.
Molti criminali usavano dire di essere dei Lupi Mannari per incutere terrore, non avevano bisogno di trasformarsi davanti a loro, ma bastava la fama.
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Avrei tante altre cose da scrivere al riguardo, ma ora ho solo scritto ciò che viene raccontato dalle leggende popolari e dalle credenze, ora mi appello alla vostra curiosità e alle vostre domande che verranno premiate da altre notizie e curiosità al riguardo oltre naturalmente alla risposte che chiedete...